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Itinerario religioso Roma:Orto Botanico


ORTO BOTANICO ROMA: MERAVIGLIE E STORIA DI UN’ANTICA ISTITUZIONE

Tra l’ottavo colle di Roma, il Gianicolo, e il biondo Tevere un’affascinante terra di mezzo popolata di esseri curiosi e straordinari
(di Maria Cristina Giammetta)

Ai margini dell’antico rione Trastevere, in largo Cristina di Svezia, alle spalle del maestoso Palazzo Corsini opera dell’architetto Ferdinando Fuga, si estende l’amplissimo giardino della villa (sede dell’Accademia dei Lincei) che da più di cento anni ospita l’Orto Botanico di Roma, tra i più belli e prestigiosi d’Italia e d’Europa.

I 12 ettari di parco alle pendici del Gianicolo, pur essendo in pieno centro cittadino, costituiscono un angolo di incredibile quiete e bellezza.

Un recentissimo lavoro di ristrutturazione ad altissimo livello, che impiega moderne metodologie descrittive, consente - anche all’occhio profano del comune visitatore - di percepire, apprezzare e godere delle qualità e delle caratteristiche delle collezioni botaniche (circa 3.500 specie) coltivate e ospitate nell’Orto.

Ecco infatti che, accanto alle preziose serre storiche come la Serra Monumentale - la prima che si incontra entrando al Giardino famosa per la sua ottocentesca vetrata “a marsupio” creata per il vecchio Orto di via Panisperna e poi qui trasferita dove vive una gigantesca centenaria Euphorbia abyssinica - sono stati ricreati scenograficamente gli habitat originari delle specie che qui vivono e prosperano, per aiutare il visitatore a collocare, in un ideale e immaginario percorso nella diversità delle più lontane terre, le varie essenze arboree pregiate.

Il boschetto dei bambù, con una collezione di piante originarie dell’Asia Orientale; il giardino roccioso, dove crescono piante caratteristiche delle flore di alta montagna suddivise qui per aree geografiche; il giardino giapponese, ispirato alla cultura dei giardini orientali e panoramicamente situato su un’altura, da cui lo sguardo si perde sui tetti e le cupole della città; l’area ombrosa occupata dalle lussureggianti felci, le vasche per le piante acquatiche, sono altrettanti luoghi evocatori di esotiche terre, oppure di ambienti a noi più familiari, come il bellissimo poggio che ospita la numerosa comunità di conifere, o il bosco romano, con i lecci sempreverdi e le querce caducifoglie entrambi residui dell’antica vegetazione di Roma.

Immaginando invece un viaggio nelle intricate foreste amazzoniche, si può entrare nella Serra Tropicale dove il ricreato (tecnologico) microclima umido dei luoghi equatoriali consente di ammirare la strana, aliena bellezza di piante affascinanti quanto insolite, tra cui le ammiratissime orchidee dalle forme più arcane e raffinate.

Posta di fronte alla serra tropicale una costruzione di rossi mattoni molto simile ad un labirinto si rivela essere il Giardino dei Semplici: la magnifica raccolta di piante officinali i cui principi attivi sono noti da tempi remotissimi e usati nell’antica farmacopea, come le esaurienti descrizioni che accompagnano l’articolato percorso illustrano efficacemente.

Gli ombrosi viali e vialetti dell’Orto tracciano innumerevoli itinerari: per passeggiare, riposare, e magari sedersi a leggere accanto a piante gradevolissime per il loro aspetto, nonché ormai rare se non addirittura scomparse nei loro siti d’origine. Vivono qui, sottratte ad una estinzione certa.

Tutto l’apparato architettonico-decorativo della villa, ideato dall’architetto della famiglia Corsini Ferdinando Fuga negli anni trenta del ‘700, allorchè Clemente XII salì al soglio pontificio e suo nipote Neri Corsini acquisì il palazzo Riario per farne la reggia della nuova famiglia papale, concorre a rendere questo luogo impareggiabile per piacevolezza e bellezza.

Dal pianeggiante verdissimo prato piantato ad agili e snelle palme animato dalla bella fontana dei Tritoni, si può salire al poggio ai piedi del Gianicolo seguendo la prospettiva ascendente della suggestiva scala barocca con fontana a cascatelle - ideale percorso estivo fonte di frescura fino al culmine collinare - ai lati della quale si trovano due esemplari di platano orientale rarissimi e vetusti - la loro presenza qui risale probabilmente al Seicento - uno dei quali porta una profonda ferita dovuta alla caduta di un fulmine.
Continua..

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