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IL COLLEGIO ROMANO

 

S. Ignazio di Loyola volle creare a Roma, su modello dell’Università di Parigi dove aveva studiato, un collegio-ateneo per tutti coloro che aspiravano a militare nella Compagnia di Gesù. Sin dal 1551 la scuola aveva avuto varie sedi tutte rivelatesi però insufficienti, cosicché Gregorio XIII nel 1582 diede avvio alla costruzione di un edificio adatto, che fu inaugurato il 28 ottobre 1584. Probabile autore del progetto è stato Giuseppe Valeriano architetto dell’Ordine.

La facciata del Collegio è in cotto, materiale d’elezione nelle costruzioni dei padri gesuiti; è imponente ed articolata in tre corpi: quello più alto al centro è coronato da una balaustra provvista ai lati di edicole per le meridiane e di un campanile loggiato con cupolino; sull’asse centrale si succedono una nicchia, lo stemma (scalpellato) di Gregorio XIII con la targa di fondazione e un orologio, su cui un tempo erano regolati tutti quelli della città. Al pianterreno due portali ad arco fra colonne che sorreggono un timpano curvo con il drago Boncompagni e lo stemma del pontefice.

I corpi laterali terminano con un attico a tetto con paraste e finestrelle ellittiche.

Nel 1787 fu innalzata a destra la torre per le osservazioni metereologiche.

 

L’intero complesso insieme alla chiesa costituisce quella che viene denominata l’insula dei Gesuiti occupando un’area di 13.400 metri quadrati. La sua ricca biblioteca (50.000 volumi) dopo l’Unità d’Italia andò a costituire il primo nucleo della Biblioteca Nazionale Centrale.

Il Collegio è altresì famoso per essere stato sede fino a non molto tempo fa di un Osservatorio Astronomico e Meteorologico e di una Spezieria, nonché del rinomato museo Kircheriano, dal nome del suo fondatore, padre Athanasius Kircher (1602-1680) singolare figura di studioso e ricercatore in diversi campi del sapere.

Professore di fisica e lingue orientali al Collegio Romano dal 1635, padre Kircher coltivava molteplici interessi scientifici occupandosi di musica, ottica (fu probabilmente il primo ad usare regolarmente un microscopio per studiare la peste e la lue), medicina, astronomia, magnetismo, storia naturale, scritture internazionali ed egittologia, raccogliendo nel tempo una notevole collezione di rarità e di oggetti di ogni genere, inclusi reperti archeologici egiziani, cui il gesuita tedesco aveva dedicato particolare interesse nel tentativo di decifrarne i geroglifici. Pur essendo in contatto con i più grandi scienziati del suo tempo, e all’avanguardia in alcuni aspetti del sapere dell’epoca, rimarrà legato a concezioni scientifiche arretrate non accettando l’eliocentrismo di Galileo e Keplero, appoggiando per così dire la terza via proposta da Tycho Brahe, falsa ma convincente.Turismo scolastico religioso - Pernottamento suora roma - Accoglienza Roma - Visitare Roma a piedi